sabato 31 gennaio 2015

In the Aeroplane Over the Sea

Potessi evitare il momento di riflessione prima di andare a dormire, non terrei questo blog. E neanche i miei diari. E forse avrei meno problemi. Tutto viene fuori in quei pochi minuti che a volte diventano intere notti. Qui vi riporto alcune delle notizie che insorgono i quei momenti - sono le 3:38, quale momento più propizio :
  • domani mollo lettere, guardo il piano di studi di archeologia e mi ci iscrivo, scopro qualche piramide, vivo una vita avventurosa, viaggio un bordello e verso gli ottant'anni sono credente e ringrazio Dio per tutto quello che mi ha offerto.
  • domani mollo lettere e mi iscrivo all'accademia, subisco qualche anno di crisi depressive tipiche dei migliori registi, faccio un lungometraggio scadente del quale non sono soddisfatta che chissà perché piace a tutti e comincio a crede in me stessa e dedico la mia vita a fare il mio vero capolavoro.
  • domani mollo lettere e comincio a fare moda, il mio sogno di bambina! Sono troppo contenta, taglio stoffe colorante tutto il giorno, tratto male i miei capi-sarti-nonsocomesichiamano e sfondo al posto loro perché dico davanti a tutti che quello è un mio lavoro. Yeppì sono felice e porto gli occhiali.
  • domani mollo il mio fidanzato (?) cioè perché la vita è troppo breve per essere monogami e le vie del signore sono infinite. Muoio di aids a 27 anni.
  • tutti i miei amici mi odiano perché non mi considerano una vera amica bensì una fase della loro vita, come le canne.
  • se ho questo mal di testa pure domani non metto piede fuori di casa.
  • sono una amica di merda perché non so apprezzare i miei favolosi amici che in realtà mi vogliono un sacco di bene e sicuramente mi pensano sempre.
  • (penso ad una qualche trama figa per un libro) domani lo scrivo, divento ricca, mantengo il mio fidanzato, andiamo a vivere in Svizzera, viviamo una vita da borghesucci, facciamo la casa coi pavimenti-materassi. La mattina dopo mi scordo sistematicamente a cosa stavo pensando.
  • non devo alzarmi per fumare. Ho già fumato il drummino della buonanotte!
  • domani mollo lettere, faccio foto random, a qualcuno di molto importante che casualmente le troverà da qualche parte su internet piaceranno un sacco, mi trasferirò in qualche capitale ultra fashion e sarò ricca e spietata.
  • domani apro un blog, qualcuno di molto importante lo leggerà per caso, amerà il mio favoloso modo di esprimermi, mi presenterà al suo editore e... chi lo sa?

venerdì 23 gennaio 2015

istant karma

Fumare dopo aver mangiato. 
Fumare. 
Fumare. 
Fumare. 
Mangiare per cambiare sapore per poter fumare di nuovo.

Non era questo il punto cruciale, solo normale routine

All'inizio è figo essere l'unica bambina fra i bambini. Non è che le bambine non ti vogliano, quando mai. È che faceva figo già allora fare il diverso. A loro piace mettere i banchi della classe in fila per sfilarci sopra, e allora noi andiamo ad otturare qualche water. Dinamiche semplici quanto gratificanti. La cosa più difficile di essere un fragile essere umano di genere femminile cresciuto fra i maschiacci è, ad un certo punto, accettare che di diverso non hai proprio niente. Yeppì, siamo tutti speciali, ognuno ha una piccola luce dentro degna di essere sprigionata! Forse. Non che non ritenga di avere qualcosa di offrire al mondo, bensì ritengo che se non si accetta la propria mediocrità diventa troppo facile... come dire... cadere in depressione. Si può essere grandi nel proprio campo ma ci sarà sempre qualcuno che non ha idea di chi tu sia - a meno che non fai/facevi parte dei Beatles. Bisogna costruirsi il proprio piccolo universo all'interno del quale sei il protagonista gagliardo! È giusto! Ma non è dignitoso farsi sorprendere dalla vita mentre ti credi Dio quando invece, lo sapevamo tutti, sei uno su sette miliardi, chi minchia credi di essere. Ti aspettavi un applauso e invece ricevi solo sguardi imbarazzati. No grazie. Suggerisco a tutti di capirlo prima possibile e preferibilmente senza farla passare come una botta passeggera di isteria. Ecco quello che sta accadendo a me come donna. La vita mi ha colto con le braghe calate. Bwhuahuahua, tutti questi bei consigli ed eccomi qui, fallace e mortale (vi avevo avvertito quando ho detto "fragile essere umano").Potrà sembrare una cazzata ritrita, ma è davvero difficile essere donna - e non averci mai fatto caso.  Non mi sono mai pensata maschio o femmina, agivo, e mai errore fu più grande. Ad una certo punto ti ritrovi a convivere con diverse personalità, ad un altro bisogna decidere (innaturalmente, come se si dovesse decidere quale casa ti rispecchia) quale di quelle sei veramente tu. Non so se per qualcuno sto parlando arabo, non di frequente mi capita che qualcuno colga al volo questo concetto ma se avete letto qualche altro post non vi dovrebbe essere così estraneo. Eccomi, fragile donnina: mi piacciono i trucchi, le scarpe, gli smalti, i fronzoli e le minchiate da donne. Mi piacciono i videogiochi, giocare a calcetto, usare linguaggi boccacceschi e le altre minchiate dei maschi. E' tutto parte di me e questo è il primo passo verso la risposta alla domanda "Who are you?"



martedì 6 gennaio 2015

non salirò sulla giostra del talento

NB: è tardi, non ho nulla di entusiasmante da dire, non sarò esaustiva e meno che mai concisa. Ho bisogno di scrivere un papello di cazzi miei, sono incazzata e no, non ho il ciclo.


Pt .1
Se non fossi me mi vorrei troppo essere. 
Come si evince dal precedente post ho amici fantastici, non sono un cesso, ho un fidanzato troppo simpy, so come si scrive correttamente "qual è", conosco musica fichissima, non troieggio in giro per il mondo, non ho mai dato delusioni ai miei genitori e nei limiti delle mie capacità mi sono ragionevolmente adeguata alle direttive della società ergo non mi pare di mettere in imbarazzo nessun astante - non più. Eppure è proprio così che mi sento, costantemente inadeguata e vuota. Non mi sembra di avere nulla di offrire, non so fare nulla meglio di nessun altro e quello che sono in grado di fare non mi soddisfa MAI. Questo è IL mio problema.
C'è sempre qualcuno di cui sono invidiosa, c'è sempre quel libro che mi manca, quella parola in inglese che non so, quegli strumenti che non so che diavolo sono, quel gruppo che si-l'ho-sentito-dire-ma-non-lo-conosco, quel gioco nel quale sono nabba ed altre millemilamilioni di cose che non ci starebbero in un solo post. Eccomi, sono un'eterna incontentabile, non riesco a mantenere la stessa opinione per due minuti di fila... Guardate questo post!!! Inizia con me che mi amo e prosegue con il contrario. Ci vuole coraggio ad essere me. Molto spesso vorrei che il mio cervello avesse un tasto per spegnermi (vorrei vedere voi a dover fronteggiare certe riunioni di condominio interne dove una delle varie me stesse non è d'accordo con l'altra), va tutto ad una tale velocità che non mi riesco a stare dietro. La costante, come ho lasciato intuire, è che sono una rosicona.

Pt. 2
Il motivo di questo post? Mettere nero su bianco tutto questo disagio e cercare di risolverlo. Ebbene si amici, ho un fantastico "proposito per l'anno nuovo". Non so nemmeno da dove cominciare ma gli anni passano e non ho neanche una certezza tranne quella di aver bisogno di dovermi decidere. Forse farò un elenco di opinioni-sulle-cose da tirare fuori quando mi viene fatta una domanda invece di balbettare teorie incerte. Però prima di trovare una soluzione al problema c'è ancora una cosa che vorrei specificare: io posso convivere con tutte queste cose, sono io, ho imparato ad amarmi allo stesso modo delle fantastiche persone che ho accanto. Il problema sono le new entries che del mio passato non sanno nulla, che vogliono infilarmi in una qualche categoria sociale (che magari ci starei anche bene dentro ma non mi va) e incubarmi in un piccolo stereotipo. Sento la necessità di sapere che si sbagliano, qualcosa che continui ad essere vera il minuto dopo e, soprattutto, voglio non andare in crisi tutte le volte che scambio due parole con qualcuno. Non voglio avere più dubbi su me stessa ogni singolo giorno, voglio dormire bene e svegliarmi di buon umore. A volte mi sembra di non sapere chi è che dice le cose che escono dalla mia bocca, dico minchiate solo per vedere che faccia fa l'altro e grazie alla mia capacità dialettica a molte delle suddette ho cominciato a credere sul serio. E' il momento di fare uno schema della personalità dopo venti raggianti anni di puro delirio mentale.


to be continued

giovedì 11 dicembre 2014

le mie donne - ebola incoming

Carissimi amici ma soprattutto amiche, oggi questo post è tutto per voi. Data la mia morte incombente, mi è preso un attacco di nostalgia ed ero desiderosa di condividerlo con tutte voi. Ripensavo con tanta nostalgia a quando ero il vostro uomo e protettore, a quando vi avvolgevo con la mia aura antistupro e portavo sicurezza anche quando ci trovavamo nelle selve più oscure, sole e sperdute ma impavide poiché io ero lì a proteggervi. Bene ragazze, quel tempo è finito. Per sempre e per più motivi. Il primo lo conoscete tutti: sono diventata una mammoletta. Erano altri tempi quelli in cui sfidavo i pericoli della nostra amata città senza la minima preoccupazione, altri tempi signore mie: la nuova era è quella in cui mi lascio proteggere dal mio uomo, do ragione a mia madre quando dice che è troppo tardi per tornare da sola, ho paura di Ballarò - e sticazzi
Un secondo motivo - non per importanza - è che sto per morire: alcuni malpensanti potrebbero dire che ho solo il raffreddore ma , come sappiamo tutti, i termometri dei fidanzati sono ingannevoli. Alcuni calunniatori potrebbero parimenti giudicarmi melodrammatica ma io sento un palese principio di ebola germogliare in me. Ebbene si amiche, mi dispiace dovervelo annunciare attraverso questo post ma è l'ultima volta che sentirete parlare di me (a parte il mio funerale spero).  È questo dunque il momento in cui dimostro ad alcune di voi quanto bene vi ho voluto, la resa dei conti in tasca ai defunti! 
Testamento? Ah, testamento.


per motivi di privacy verranno usati dei nomi fittizi 
assolutamente indecifrabili

Alla mia bellissima alouciN, new entry in quanto compagna di vita e quanto mai meravigliosa scoperta, vorrei lasciare qualcosa che la farà sorridere - in memoria delle risate che in vita ci siamo godute:
 il mio hard disk!


Ad asilE, alla quale vorrei lasciare qualcosa di davvero speciale in quanto lei merita più di tutto quello che un normale essere umano è capace di offrire. 
Siamo in pochi a beneficiare delle sue innumerevoli qualità e in virtù di questo vorrei che avesse qualcosa che le ricordasse da dove, negli anni, ho preso l'amore che oggi ho da offrire e le parole per esprimerlo:
 tutti i miei libri.


Avrei voluto scendere una foto che le rendesse giustizia ma la sera in qui questa è stata scattata è troppo importante. una Donna come poche altre. Pensate ad una qualsiasi qualità: lei ce l'ha o, con la sua immaginazione, ce la potrebbe avere. A lei dovrei lasciare molte cose perché tra noi è tutto sempre in sospeso, non mettiamo mai un punto alla fine di un discorso, lasciamo sempre l'ultima pagina del quaderno vuota. Per te ho due regali piccola atraM (uno è per il tuo compleanno): il primo ti è un tempo appartenuto e te lo rendo indietro affinché tu possa riempirlo del contenuto necessario per sopravvivere anche ai momenti più bui... You know what I mean ;) ed infine vorrei che avessi tutta la carta che mi è passata tra le mani - ogni disegno, ogni bloc notes con brevi pensieri scritti di sfuggita, oggi pagina semplicemente bagnata così che tu rimanga sempre con quel dubbio - stavo cercando di dipingere il mare con il mare od avevo solo bisogno di essere consolata?


Così piena che al sol parlarne mi si asciugano le parole in bocca, lei è troppo
Al mio piccolo bocciolo in fiore, al mio cervelletto sempre in subbuglio, alla mia aeG che è sempre un flusso di idee e meravigliose invenzioni, lascio tutti i miei colori.  Anche i gessetti!

C'è una meravigliosa donna sempre in giro per il mondo che porta con sé il bagaglio più punk che si possa immaginare, ha talento da vendere ed è una meravigliosa amica - non abusate della sua pazienza, l'ha finita tutta con me. Continua a raccontare di noi in giro per il mondo, cantaci ai posteri, oh  atteralC! Ma per farlo devi prima scriverci... ti lascio il mio regalo di maturità, quella che secondo chi me l'ha donata mi avrebbe permesso di dire tutto quello che pensavo: la mia stilografica.

Ed infine, sempre per voi calunniatori che dite che parlo sempre e solo di lei, eccola qui, democraticamente in fondo alla lista - ovviamente non per demerito bensì per lasciarvi con questo ultimo ricordo impresso nella mente affinché, se non fosse ancora abbastanza chiaro, sono una ragazza fortunata circondata da persone pazzesche. Nella rosa delle persone che amo e che ho amato nella mia vita, signori e signore, lei è il mio Primo e più sincero Amore. Non è questa la sede in cui dire il perché (non c'è tempo in una vita sola per dirlo), basti sapere che aloibaF meriterebbe tutto quel poco che avrei da lasciare dopo la mia dipartita. In segno di cotanto amore le lascerei letteralmente la mia vita, le cose alle quali tengo di più: la mia collezione di quaderni di carta riciclata - tanto non sarò lì a vergognarmi delle porcate che ho scritto.




Goodbye my ladies!
 I loved you all so much ♥

mercoledì 3 dicembre 2014

ti ho accettata come una bella calligrafia

Ovviamente la colpa è solo mia, lo scaricabarile non va più di moda da molto tempo. Eppure non posso fare a meno di accusare Palermo, qualsiasi problema si presenti. È una città stracolma di fantasmi, ogni angolo proietta i suoi ologrammi, grida la nostra storia ed è proprio questo a terrorizzarmi. Come dovrei comportarmi nel momento in cui la mia vita passata non mi sembra più mia? Cosa fare quando non mi riconosco nei miei ricordi? 



Si cambia col tempo, stai crescendo mi dicono - ed io me la chianto. Fatto sta che io non lo vedo come un problema, è solo molto strano. Sai, no, quando conosci una persona nuova e quella vuole sapere di più su di te, quello è il punto! Sono nata la milionesima volta quest'anno (che per fortuna sta per finire), lasciando spazio all'ennesima nuova me stessa alla quale sto lavorando in modo che sia quella definitiva. Ma quando la città ti grida in faccia quello che sei stato, mica facile valicare la porta di casa.
Palermo è magica, Palermo ed il suo e solo suo caffè, Palermo e la sua puzza
- che sa di casa tanto quanto il caffè cattivo, Palermo e lu mari, Palermo e la sua luce all'alba vista da Monte Pellegrino, Palermo insonne. La amo immensamente, mi manca quando la lascio, la odio quando la vivo, ne detesto gli abitanti, non finisco mai di scoprirla ed i suoi dettagli sono troppi per essere fotografati. Ogni bar è una storia più travagliata di quella di gesù cristo, ogni stradina del centro è pregna di baci alcolemici e conati adolescenziali, su ogni gradino c'è una montagnetta di mozziconi - risate in polvere e promesse inattendibili, ogni quartiere col suo specifico  pazzerello che tutti conosciamo e che quella sera ci disse quella cosa ed ancora ne ridiamo. C'è la Vucciria che, se potesse parlare, saremmo tutti nei guai! Ci sono le fermate di quegli autobus che si sa che non passeranno mai, quei cantieri che "entro l'anno prossimo" avranno completato il loro lavoro, quei quartieri che dio solo sa come ne siamo usciti vivi quelle volte che per sbaglio ci siamo andati a finire.


Brulica di malessere, eppure io la sento scorrere nel mio sangue e so che tutti i disagi che provoca non ci hanno danneggiato internamente, bensì ci hanno forgiati contro ogni futura problematica. Come sa reagire alla vita un palermitano, nessuno al mondo (per fortuna?). È lenitivo pensare che un giorno anche io la lascerò, anche io come la maggior parte delle persone che conosco mi lascerò alle spalle tutte le sue difficoltà per vivere finalmente "come la gente civile". Essì, sono proprio fuggiti tutti (o quasi) e non è stato affatto facile affrontare le mille distanze tra me ed i mille amici lontani. Ma come diceva Qualcuno, bisogna avere il coraggio delle proprie idee, ed io so di non essere pronta a tagliare il cordone ombelicale. Non mi pento di essere rimasta, non potrà durare per sempre e non lo desidero ma è questo il posto al quale appartengo e (purtroppo?) questo ce l'avrò stampato in fronte per il resto dei miei giorni.
<<Chi di voi l'ha vista partire, dica pure che stracciona era, quanto vento aveva nei capelli, se rideva o se piangeva. La mattina che prese il treno, era seduta accanto al finestrino, vide passare l'Italia ai suoi piedi, giocando a carte col suo destino. Ora i tempi si sa che cambiano, passano e tornano tristezza e amore, da qualche parte c'è una stanza più calda - sicuramente esiste un uomo migliore - io nel frattempo ho scritto altre canzoni, di lei parlano raramente ma non vero che io l'abbia perduta, dimenticata come dice la gente.>>





sabato 29 novembre 2014

se una notte d'inverno un viaggiatore

Sono sempre stata dell'idea che tutti sappiamo chi saremo da grandi. Basta pensare per un attimo a quella cosa che ci fa tremare le gambe al sol pensiero di farla. Quella cosa che fai prima di andare a dormire, senza sapere che è proprio lei a darci la pace necessaria che riesce a farci addormentare. Basta questo: solo ricordare quell'azione automatica, vederla nell'ottica che merita e smetterla di considerarla banale, quando la confessiamo ad un amico. Ancor prima di cominciare a scrivere, prima di sapere cosa scrivere - con la certezza di non avere assolutamente nulla da dire - so che nonostante il poco che ho da offrire, scrivere è la mia ragion d'essere. La mano freme, autonoma, le parole sgorgano. Che siano vuote o pregne di significato, questo sarà il loro destino per il resto dei miei giorni. Ogni tanto fanno dell'altro ma è questo che sanno di saper fare. Non so contare, non so costruire, non so dipingere... ma la meraviglia di essere uno scrittore, uno di quelli grandiosi, è che le loro metafore centrano perfettamente le tue idee, quelle che hai sempre avuto in testa e ti convinci che le abbiano prese dentro di te. Che tu sia un matematico un architetto o un pittore e magari non t'importa niente della letteratura e non sei un lettore... beh, non importa. Ci sarà sempre un uomo grandioso che ti ha capito, che non conosce il tuo mestiere ma è affascinato dalle sue dinamiche, ha scritto tutto di te, ti ha letto dentro e sa già che tu non lo saprai mai. Non so come Marquez se la cavasse in matematica ma lui ci ha capiti tutti, persino tu, che ti credi troppo complicato per essere compreso, persino tu che stai annegando in un dolore che credi essere sconosciuto a tutti gli altri, un giorno aprirai il libro giusto e capirai le mie parole. Quel libro ti farà male da morire, non vorrai leggere l'ultima pagina perché non vorrai piangere, la leggerai, che succede dopo? Sarete tu e la grama realtà là fuori. Non so se Pirandello potesse immaginare quanto male avrebbe fatto con le sue idee, quante incertezze avrebbe innestato con le sue opinioni, quanto avrebbe devastato le persone come me che nei libri ci affogano... ma se io ho compreso lui (con tutta l'umiltà di cui sono capace), ci scommetto che era proprio quello il suo obiettivo: fare impazzire noi che speriamo in un futuro uguale al suo ed al contempo essere denigrato dai non-lettori perché giudicato pazzo. Loro sanno. Ed io? Aspiro ad essere come loro ma c'è abbastanza magia dentro di me?